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non restare in silenzio! INVIA QUESTO VIDEO A UNA TUA AMICA 👥 Ci hanno insegnato che le brave bambine non alzano la voce, che non disturbano, che non si sporcano, le brave bambine non urlano, non si difendono, non farebbero niente che una principessa non farebbe. Ci hanno detto che così avremmo avuto il loro consenso, lo hanno detto senza parlare, sorridendo quando stavamo ferme a giocare in silenzio con le nostre bambole, “che brava bambina” “tu si che sei una signorina”, ci hanno detto che avremmo dovuto essere belle, lo hanno detto senza dirlo, “che bel vestitino” “guarda che bei codini questa bambina” “che occhi grandi” “sei proprio bella”. Ci hanno detto cosa potevamo fare, fin dove potevamo sognare e che cosa non poteva essere nostro “smettila di fare così sembri un maschiaccio” “cosa ti importa, piantala, quelle non sono cose adatte a te”, “quando urli così diventi brutta”, “le signorine non fanno queste cose”. Ci hanno insegnato ad adattarci ad un mondo che non è a misura di donna e di farlo con il sorriso, altrimenti poi non piaci a nessuno e noi ci siamo adattate perché è questo che avevano fatto le nostre madri, le loro madri e le madri delle loro madri. In un silenzio che stride con la consapevolezza che lentamente si sta risvegliando dentro ognuna di noi. Questo mondo è pieno di “brave bambine” con gli attacchi di panico perché il ruolo che gli è stato attribuito è invivibile e ingiusto, “le brave bambine” si ingozzano di cibo o smettono di mangiare perché il dolore di non poter essere chi sei finisce da qualche parte anche quando cerchi di soffocarlo con tutte le tue forze e le “brave bambine” che provano ad alzare la testa e cambiare le cose vengono insultate, derise, zittite, escluse e vanno a letto guardando in faccia il loro senso do colpa per non essere state quello che tutti si aspettavano da loro. Non so se basterà una generazione per spezzare le implicazioni del passato che ci abita, ma so che la prima cosa da fare è non restare in silenzio. #giornatainternazionaledelladonna#8marzosuono originale

Duration: 115 sPosted : Thu, 07 Mar 2024 20:10:26

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Da cosa ci facciamo ingannare? Per quanto non ci piaccia ammetterlo il mondo che ci circonda ci influenza molto più di quanto ci sia dato accorgercene, la realtà in cui viviamo è fatta di “cose” oggetti a cui noi attribuiamo un enorme valore, spesso senza nemmeno rendercene conto. Il tuo telefono, la tua automobile, i tuoi vestiti. Quelle cose hanno smesso di essere solo cose molto tempo fa e per un motivo tanto semplice quanto subdolo; dicono agli altri qualcosa di noi, o meglio, dicono agli altri quello che noi vorremmo dire di noi. Possono farlo solo perché si è passati dal giudicare una persona per quello che è a giudicarla per quello che ha. Fate attenzione perché non è affatto semplice come può sembrare e soprattutto sfugge alla nostra coscienza. Se penso :”io valgo quanto quello che ho” investirò la maggior parte delle mie energie a cercare di ottenere quelle cose che mi fanno sentire di valere molto, accetterò il lavoro meglio pagato, ma che non mi piace per potermi permettere quelle “cose”, paragonerò quello che possiedo con quello che possiedono gli atri e mi sentirò frustrato ogni volta che vedrò che qualcuno che io non reputo meritevole “ha” qualcosa che io non ho, passerò moltissimo tempo a desiderare oggetti per poi desiderarne altri in un vortice senza fine e senza pace. Tutto questo perché è l’equazione ad essere sbagliata, nessuno di noi vale per quello che ha, ma per quello che è. Riuscite a immaginarlo un mondo in cui per sentire di valere di più si usassero le proprie forze per migliorarsi come esseri umani, per conoscersi, per mettersi in discussione per essere quello che si è nella versione migliore possibile. Le persone farebbero molta più attenzione a quello che pensano piuttosto che a quello che mostrano. Chiunque da un giorno all’altro può toglierci tutto quello che abbiamo, ma nessuno potrà mai toglierci quello che siamo e se avremo usato bene le nostre risorse tra dieci anni varremo molto più di oggi e a quel punto le cose saranno solo quello che dovrebbero essere, cose. Julia Elle
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Julia Elle
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C’è una domanda che può farci stare meglio, ma partiamo dall’inizio. Ci sono periodi della vita indubbiamente “faticosi”, momenti che richiedono un enorme dispendio di energie fisiche e mentali, se quella fatica si trascina per mesi o addirittura per anni, finisce logoraci e in base alle caratteristiche personali di ognuno di noi quella stessa fatica può diventare apatia, nervosismo, mancanza di voglia di fare, mancanza di senso e infinite altre cose. Quello che mi è chiaro è che la fatica si trasforma sempre in qualcosa e c’è il rischio che finisca per trasformare anche noi. Cercando di parare i colpi che la realtà ci affligge inesorabilmente ognuno mette in campo i suoi “mezzi” per sopravvive, uno di questi io credo sia estremamente diffuso. È qualcosa di istintivo, sia chiaro, sfugge al nostro controllo e proprio per questo tremendamente efficace. Quando qualcosa di sfavorevole ci accade attira la nostra attenzione, la nostra mente viene rapita e si concentra su quell’evento, semplice, ma cosa accade se la fatica si protrae e gli eventi sfavorevoli si susseguono? Io credo che senza accorgercene la nostra mente si alleni a vedere cosa “non va” e per più tempo si allena, più diventa capace a intercettare, riconoscere e portare l’attenzione proprio cosa “non va”. Allora facciamo un passo indietro e torniamo alla realtà, non può andare tutto male, è impossibile. Anche nello scenario peggiore c’è sempre qualcosa che “va bene” esiste, è inevitabile. Ed ecco che arriva la domanda che può aiutarci ad affrontare quel meccanismo e allenare la nostra mente a “tenere insieme”: “Cosa va bene?” Vi anticipo che se la prima risposta che vi viene in mente è “niente” questo esercizio è perfetto per voi. Attenzione però, quando ci concentriamo su cosa non va bene e rischiamo di non vedere cosa invece nella nostra vita funziona, ci stiamo perdendo qualcosa, non facciamo lo stesso errore al contrario, cercando di vedere solo quello che va bene ignorando il resto. Io sono profondamente convinta che la serenità si raggiunga tenendo insieme quello che ci fa soffrire e quello che ci fa stare bene, quando una delle due cose manca non c’è equilibrio e si rischia di perdere pezzi importanti. Arriviamo da un mondo che vuole inscatolare la complessità in contenitori stagni e che manda il messaggio implicito che possiamo essere una sola cosa, possiamo sentirci in un solo modo, ma questa è un’ altra riflessione. Oggi se sei passata di qui puoi scegliere se farti questa domanda e osservare qualcosa che forse ti stava sfuggendo, “Cosa va bene?” Se ti senti di volerlo condividere con noi scrivilo qui sotto. Julia Elle
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Julia Elle
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Julia Elle
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Aiutatemi a condividere il monologo che teovate fissato sul mio profilo ♥️
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Julia Elle
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