Andrea riteneva che la sua vita non fosse niente di speciale. Ripensava con amarezza ai suoi sogni da liceale: "pensavo che avrei spaccato il mondo e invece mi sono solo spaccato le scatole" (e no, lui non diceva proprio "le scatole"). I suoi ex compagni del liceo e dell'università gli sembravano tutti più affermati di lui. Aveva smesso di frequentare il centro di Brescia perché aveva paura di incontrarli e dover intrattenere la tipica conversazione del "allora, cosa mi racconti?", che si sarebbe rivelata deludente, perché non aveva niente da raccontare. "Lo so che non sono tutti felici come sembrano sui social, ma sono comunque più felici di me". Spesso, d'estate, se ne stava solo a casa, con le ante chiuse e il ventilatore acceso, a guardare Netflix e a cercare di non pensare che nemmeno quell'anno sarebbe andato in ferie, perché non aveva i soldi. E anche se li avesse avuti, non avrebbe avuto qualcuno con cui andarci, al mare. L'insoddisfazione di Andrea ha dato vita a questo video, che ho postato per lui l'anno scorso. Un anno dopo, ho deciso di postarlo di nuovo perché mi è particolarmente caro. Credo che Russell sia il filosofo che più di tutti ha capito a fondo cosa sia la noia e quale sia il suo ruolo nella nostra mente. Il libro da cui sono tratte le citazioni è "La ricerca della felicità", un testo in cui la noia ha molto spazio perché, a quanto pare, solo chi tollera di "rompersi le scatole" riesce a costruire qualcosa. Perciò, se ti annoi con il ventilatore acceso e odi i "cosa mi racconti?", Russell è qui per te 💙 #russell #filosofia #psicologia #noia #felicità