Paulo Dybala non doveva giocare dal 1’. Il trauma distorsivo alla caviglia, che gli ha impedito di giocare buona parte delle ultime uscite alla Roma, sembrava condannarlo a farlo partire dalla panchina e subentrare a partita in corso. Invece, alla fine, Mourinho ha deciso di schierarlo comunque titolare nonostante fosse evidente che nella ripresa, prima o poi, il cambio sarebbe stato necessario. E così è stato al 67’, in seguito a un accenno di crampi al polpaccio, arrivato al termine di una partita in cui ha centellinato le azioni buone con il contagocce. Consapevole di non essere al top, ha stretto i denti e si è limitato a scegliere lui i momenti in cui fare la differenza; e per poco, grazie alle sue giocate, la Roma non si è ritrovata in vantaggio di 2 gol. Dybala ha segnato la rete che ha aperto le danze alla Puskas Arena, arrivata su un bell’invito di Mancini che la Joya ha ben controllato prima di battere col mancino Bonou. Qualche minuto dopo si è reso protagonista di una serpentina incredibile tra i difensori del Siviglia, ma Pellegrini non è riuscito a concludere in porta. Più in generale, quando si è acceso, Paulo ha dato prova di essere probabilmente un giocatore di un’altra categoria rispetto agli altri 21 in campo. Nella ripresa, complice una condizione tutt’altro che perfetta, il livello della prestazione di Dybala si è abbassato e al 67’ Mou ha deciso di sostituirlo. Ha seguito il resto della partita dalla panchina, soffrendo fino all’ultimo assieme ai propri compagni di squadra. Al momento del rigore decisivo di Montiel, si è lasciato andare ed è scoppiato in lacrime. Un’altra sconfitta in una finale europea, dopo il 4-1 tra Real Madrid e Juventus nella finale di Champions del 2017, anche se questa volta è stato diverso. Se a Cardiff la prova di Dybala fu incolore, questa volta invece si è caricato la Roma sulle spalle. Non è bastato, ma Paulo può uscire a testa altissima dalla Puskas Arena e, più in generale, dalla prima stagione nella Capitale ❤️ #cronachedispogliatoio #dybala #roma #europaleague #perme #perte #football #futbol #calcio