La carne che mangiavano i nostri nonni e i nostri bisnonni non è la carne che mangiamo oggi. Non solo, oggi in media consumiamo circa 7/8 volte la quantità di carne che si consumava negli anni '40. Oggi più del 90% della carne che viene acquistata è di animali allevati intensivamente e questo oltre ad avere ripercussioni sul benessere e la salute dell'animale, influisce anche sulle qualità nutrizionali della carne. Gli animali negli allevamenti intensivi sono spesso nutriti con mangimi a basso costo che possono includere cereali, soia, e additivi per accelerare la crescita. Questa dieta, diversa da quella che gli animali seguirebbero in natura, può influenzare la composizione del grasso e la qualità della carne. Negli allevamenti intensivi, gli animali sono frequentemente tenuti in spazi molto ristretti e sovraffollati. Queste condizioni possono causare stress cronico negli animali, che si riflette negativamente sulla qualità della carne. Per prevenire malattie dovute alle condizioni di vita precarie e per promuovere una crescita più rapida, agli animali possono essere somministrati antibiotici e ormoni. Questo uso può avere ripercussioni sulla sicurezza alimentare e potenzialmente sulla salute umana, oltre a influenzare la qualità della carne. Gli animali negli allevamenti intensivi sono spesso mandati al macello molto giovani, il che può precludere il pieno sviluppo del sapore e della consistenza della carne che si ottiene con processi di crescita più lenti e naturali. Infine le pratiche di allevamento intensivo hanno anche un notevole impatto ambientale, come l'inquinamento dell'aria e delle acque, che può indirettamente influenzare la qualità della vita degli animali e, di conseguenza, della carne #prevenzioneatavola #fypシ #neiperte #carne #allevamenti #cibo #nutrizionista #alimentazione #tiktokitalia #imparacontiktok #carnerossa #animalrights